venerdì 6 novembre 2015

She lives between the ticks of a second

Durante gli anni delle superiori mi sono successe così tante cose che a volte tendo a dimenticarle, fino a quando non si riaffacciano prepotentemente quando leggo una frase su un libro o ascolto per sbaglio una canzone.
Pensando pensando, ho realizzato che sono sempre riuscita ad ottenere tutto col minimo sforzo... Fino a qualche anno fa. Voti alti studiando per piacere, il minimo indispensabile per farmi una cultura tutta mia, per creare nella mia testa un mondo ben preciso... Poi.. La Noia.
La Noia, signore e signori, è quella sensazione che rovina la vita ogni giorno a milioni di persone facendo dimenticare a tutti quanto sia bello alzarsi da una sedia e iniziare a fare quello che si vuole davvero.
Certo, da adolescenti non è mica facile farlo. E nemmeno a 25 anni per quanto mi riguarda.
Pero' ogni tanto mi perdo nei miei pensieri, ritorno a situazioni o gesti che ho fatto cercando di analizzarli al di fuori di tutto e quello che trovo non sempre mi piace.
Stamane invece ho avuto l'illuminazione.
Quando la Noia si è impossessata di me, anni or sono, io ho iniziato a fare qualcosa che non avevo mai fatto prima: Contare i minuti che mancavano al suono della campanella.
C'erano giorni in cui quei 15 minuti mancanti volavano e giorni in cui 15 minuti sembravano 15 secoli.
Voi direte: "Tutti i ragazzi lo fanno. tu che hai di speciale?"
Nulla, come al solito, classico.
Mi sono solo accorta che il tempo, quello che manca, si prende gioco di me costantemente e che dalla prima volta che ho controllato l'orologio per fare il conto alla rovescia...Beh, sono diventata una vittima, una schiava di questa pessima abitudine.
Adesso aspetto tutto con la stessa ansia, lo stesso senso di inutile e vuoto entusiasmo che provavo per quella stramaledetta campanella. Aspetto le uscite dei film, le feste di compleanno, i Natali futuri, il momento in cui andrò via da qui, il senso di libertà che desidero da una vita.
Si, lo so, chiunque ha fatto almeno una volta nella vita questo pensiero, ma la mia teoria continua.
In questo vortice spensierato c'è della paura. Paura di sentirsi pesanti come quando si scendevano le scale con lo zaino in spalla per andare in cortile e poi a casa sapendo di doverci tornare il giorno dopo e quello dopo ancora.
Insomma, se quello che aspetto non sarà all'altezza delle aspettative?
Se il film di Star Wars il 16 Dicembre mi farà schifo?
Se il giorno della mia laurea sarò felice perché ho raggiunto un traguardo il mio primo pensiero sarà "non è ancora finita" ?
Credevo di vivere nel passato ed invece è il futuro che mi frega. Mi irrita non sapere come andranno le cose e nel frattempo le aspetto come ho aspettato le uscite dei libri di Harry Potter.
Forse sono i progetti e le scalette non rispettate scritte su un quaderno in questi anni che mi hanno fatta arrivare qui con questi pensieri.
Sono le cose che credevi sicure e che poi non si sono avverate quelle che ti piegano, ma per il momento non ti spezzano.
"Sicuramente quando farò 18 anni i miei genitori mi daranno un po' più di libertà." Ed invece arrivi a 25 peggio di prima.
"Quando avrò un figlio gli farai da padrino come Sirius Black?" E poi la persona a cui l'hai chiesto non ti parla più perché di te non gli è mai importato nulla.
"Darò l'esame di Chimica Fisica 1 a prima botta." E poi vai fuoricorso di due anni per darlo.

E' che mi piace lamentarmi, ma poi faccio gli stessi errori grossolani. Fino a qualche mese fa, almeno.
Ho detto che voglio esser migliore e così sarà.
D'altronde aspettare qualcosa non è detto che sia così brutto, magari impegnandomi come sto facendo adesso riuscirò a far funzionare tutto, come dico io.
Rileggo questo post e ripenso alla me liceale che scriveva sul banco "-20 min" e dopo 5 minuti cancellava per aggiornare "-15 min", mentre il banco era ricoperto di citazioni sagge a cui non ho saputo tener fede e soprannomi che invece mi restano attaccati addosso.
All'epoca non mi sarei immaginata così, ma in fondo, molto in fondo, essere come sono ora non mi dispiace per nulla e credo proprio che la me 17enne ne sarebbe fiera.

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